venerdì 13 gennaio 2017

... E QUESTA E' STORIA.




“Ora se vuole, signor sindaco, perseveri pure con i suoi metodi tra i quali anche quello di continuare a raccontare a chiunque frottole, nel frattempo però, dato che nessuno ha mai osato dirglielo, le faccio meramente notare che, sia in paese nonché al di fuori di Pieve Vergonte, vi è ormai un popolo disposto ad osare, io ovviamente ne faccio parte.”
       
… si è concluso così, con questa frase, il memorabile intervento del nostro consigliere comunale Bossi Marco nell’adunanza del 28.11.2016. Il tutto è peraltro da oggi pubblico (vedi verbale di giunta n.ro 21 pubblicato all’albo pretorio in data 12.01.2017).
        Di seguito l’intervento del nostro consigliere comunale.
Pieve Vergonte lì, 28 novembre 2016.
        Signor Sindaco, signori assessori, colleghi consiglieri Buonasera.
        Sono onorato di sedere fra voi, onorato ed emozionato.
        Essendo alla mia prima esperienza in consiglio comunale chiedo fin d’ora venia per eventuali errori che dovessi commettere nell’esposizione del mio intervento.
        Mi sia concesso ringraziare gli amici del gruppo “La Pieu Sei Tu” che hanno favorevolmente accolto questo avvicendamento ed in particolare colui che sarà per sempre il mio Capogruppo, l’amico Luciano Renso.
        A lui va il mio grazie, non solo per il lavoro prodotto in questi anni, ma anche per la grande possibilità di accrescere il mio bagaglio di esperienza che con le sue dimissioni mi ha offerto.
        Luciano Renso rimane uno dei migliori amministratori che questo comune abbia mai avuto, mai una parola o un gesto fuori luogo e mai un’iniziativa superflua per la sua comunità.
        E’ stato un amministratore che si è speso ed impegnato per salvare gli interessi della comunità pievese.
        Si è sempre rivolto a lei signor sindaco ed alla sua maggioranza con modi esemplari.
        Luciano ha, sia in consiglio comunale nonché al di fuori di questo consesso,  rappresentato al meglio e con naturale schiettezza quella consolidata essenza anticonformista sprigionata dal modus operandi della Pieu.
        Sarà dunque mio compito, nel solco del progetto nato il 7 maggio del 2012 e cioè la data del giorno della nascita del gruppo La Pieu, proseguire nel lavoro intrapreso irrompendo se è il caso con legittima veemenza in qualsiasi entità preposta.
        Sento aumentare sempre più la fiducia e le aspettative dei pievesi nei nostri confronti, speranze che mi spingono ad avanzare verso quell’obiettivo, mai negato, di voler amministrare il comune di Pieve Vergonte.  
        A tutto ciò, e al perseverante malgoverno attuato dalla sua amministrazione, si aggiungono poi recenti scorrette Sue affermazioni a mezzo stampa che, come se non bastasse, sono state ancora una volta avvalorate dall’incredibile assordante silenziosità tombale di un’ormai sempre più intimorita maggioranza.
        Ma andiamo con ordine e consentitemi a questo punto un doveroso breve riassunto volto a descrivere quel percorso che mi ha portato qui,  iter non dei più semplici.
        Ebbene ben due mesi fa, esattamente il 30 settembre 2016, con lettera prot. n.ro 5654 si dimetteva dalla carica di consigliere comunale, del comune di Pieve Vergonte, il signor Renso Luciano.
        Il nostro gruppo aveva pianificato da tempo questo passaggio di consegne, procedura che, stante il regolamento del nostro Consiglio Comunale, si sarebbe dovuta completare nel giro di pochi giorni. Al massimo 20.
        E’ bene ricordare che il regolamento comunale, in merito a questa questione, riporta testualmente, al paragrafo II art. 20 comma 2, quanto segue:
“Il presidente pone la surrogazione del consigliere dimissionario all'ordine del giorno della prima riunione utile del consiglio, da tenersi in ogni caso entro 20 giorni dalla presentazione delle dimissioni.”
        E’ inoltre opportuno rammentare che l’argomento della surroga di un consigliere comunale dimissionario è regolata, nel testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali approvato con Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, all’art. 38 comma 8, nel seguente modo:
       “Le dimissioni dalla carica di consigliere, indirizzate al rispettivo consiglio, devono essere presentate personalmente ed assunte immediatamente al protocollo dell'ente nell'ordine temporale di presentazione. Le dimissioni non presentate personalmente devono essere autenticate ed inoltrate al protocollo per il tramite di persona delegata con atto autenticato in data non anteriore a cinque giorni. Esse sono irrevocabili, non necessitano di presa d'atto e sono immediatamente efficaci. Il consiglio, entro e non oltre dieci giorni, deve procedere alla surroga dei consiglieri dimissionari, con separate deliberazioni, seguendo l'ordine di presentazione delle dimissioni quale risulta dal protocollo. Non si fa luogo alla surroga qualora, ricorrendone i presupposti, si debba procedere allo scioglimento del consiglio a norma dell'articolo 141.”
In data 03.10.2016 il sindaco del comune di Pieve Vergonte, Avv. Medali Maria Grazia, con lettera prot. n.ro 5711 mi invitava a far pervenire, presso il comune, accettazione alla carica di consigliere comunale essendo il primo dei non eletti nella lista denominata “La Pieu Sei Tu” guidata a suo tempo dal candidato alla carica di sindaco signor Renso Luciano.
        In data 05.10.2016, con lettera prot. n.ro 5780, depositavo presso il comune dichiarazione di accettazione nomina consigliere comunale.
        A questo punto il silenzio calava sull’argomento in questione fino al ventunesimo giorno esatto dalle dimissioni di Renso.
        In quella data attraverso una telefonata, il signor Sindaco, Avv. Maria Grazia Medali mi invitava ad un incontro per valutare la data in cui fissare il consiglio comunale in base ai miei impegni di lavoro; se pur colpito da tanta cortesia accettai l’invito, voglioso di intraprendere il nuovo percorso, comunicando fin da subito che nessun mio impegno impediva di fissare prontamente la data del consesso, cosa quest’ultima che ribadii anche in un messaggio.
Mi presentai comunque il lunedì  24 ottobre presso l’ufficio del Sindaco ove il sindaco volle ricevermi alla presenza del solo segretario comunale Dott. Biglieri.   Ribadii l’assenza di impedimenti a fissare la prima data utile, sottolineando come erano già trascorsi i termini previsti dal regolamento.
        In quella sede Sindaco e Segretario mi informano della loro volontà di convocare il consiglio comunale inserendo all’ordine del giorno anche una variazione di bilancio e mi indicarono la data dell’8 di novembre quale termine massimo.
        Mi venne chiesto di accettare l’ipotesi di attendere fino a quella data per evitare la convocazione di due consigli nel giro di pochi giorni di cui uno per l’appunto inerente il mio subentro in consiglio comunale.
        Volendo evitare delle frizioni proprio ad inizio di questo percorso acconsentii a quell’ipotesi sottolineando comunque il ritardo rispetto ai termini di legge.
        Ad ogni modo, se il consiglio comunale si fosse svolto l’8 di novembre, i giorni di ritardo rispetto al nostro regolamento sarebbero comunque già stati 20.
        Capirete anche voi che calcolando i consueti cinque giorni di preavviso e non ricevendo alcuna convocazione qualche dubbio sulla bontà delle intenzioni poteva insorgere.
        Neppure una telefonata per giustificare l’ulteriore ritardo.
        Così, venuta meno la parola data, il giorno 8 novembre iniziammo a cercare delle spiegazioni logiche alla mancata convocazione cominciando peraltro a denunciare pubblicamente il fatto attraverso i social network. 
        Trascorsa un’ulteriore settimana senza che nessuno si facesse vivo, il nostro gruppo decise che era giunto il momento di chiedere il rispetto delle leggi.
        Ora sarà sicuramente un caso ma il dato oggettivo è che alla lettera indirizzata al Prefetto, giunta in prefettura il 14.11.2016, conseguì la convocazione del consiglio comunale datata 15.11.2016 e pubblicata all’albo pretorio in data 16.11.2016.
        Questa è la pura e semplice verità che facilmente, con chiunque ed in qualsiasi momento potrò comprovare.
        Potrà fare altrettanto lei signor sindaco? Lei che ha recentemente rilasciato dichiarazioni a mezzo stampa errate e sconcertanti? 
…errate perché non risponde al vero il fatto che la data del 28 era stata accordata con il sottoscritto; così come non è vero che vi sono mail o messaggi che lo testimoniano; ed ancora non risponde al vero il fatto che mi sono rivolto al prefetto a consiglio già convocato; sconcertanti perché è preoccupante leggere sue pubbliche dichiarazioni quali nessuno ha mai osato affermare ecc. sottolineo nessuno ha mai osato affermare ecc., ed ancora: “il termine richiamato dal futuro consigliere è meramente ordinatorio”.
        Ad ogni modo 59 giorni dopo le dimissioni del consigliere Renso e dunque con 49 giorni di ritardo rispetto alla legge nazionale e 39 rispetto al regolamento comunale il mio gruppo “La Pieu sei tu” è, da questa sera,  ufficialmente, nuovamente rappresentato in consiglio comunale.
        Ora se vuole, signor sindaco, perseveri pure con i suoi metodi tra i quali anche quello di continuare a raccontare a chiunque frottole, nel frattempo però, dato che nessuno ha mai osato dirglielo, le faccio meramente notare che, sia in paese nonché al di fuori di Pieve Vergonte, vi è ormai un popolo disposto ad osare, io ovviamente ne faccio parte.
                Con Ossequio,
Bossi Marco
Arrivederci alla prossima …!!!

-        BACCAGLIO STEFANIA,
-        BLARDONE PAOLA,
-        BOSSI MARCO,
-        DUCA GABRIELE, 
-        GIRONDINO GIUSEPPE
-        MALGARINI GIANPAOLO, 
-        MANFREDI SANTINO
-        RENSO LUCIANO,
-        SAGLIO GIANLUIGI,
-        SPADONE ELISEO,
-        TORI KATIUSCIA
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