“Ora se vuole, signor
sindaco, perseveri pure con i suoi metodi tra i quali anche quello di
continuare a raccontare a chiunque frottole, nel frattempo però, dato che
nessuno ha mai osato dirglielo, le faccio meramente notare che, sia in paese
nonché al di fuori di Pieve Vergonte, vi è ormai un popolo disposto ad osare,
io ovviamente ne faccio parte.”
… si è concluso così, con questa
frase, il memorabile intervento del nostro consigliere comunale Bossi Marco
nell’adunanza del 28.11.2016. Il tutto è peraltro da oggi pubblico (vedi verbale
di giunta n.ro 21 pubblicato all’albo pretorio in data 12.01.2017).
Di
seguito l’intervento del nostro consigliere comunale.
Pieve
Vergonte lì, 28 novembre 2016.
Signor Sindaco, signori assessori, colleghi consiglieri
Buonasera.
Sono onorato di sedere fra voi, onorato ed emozionato.
Essendo alla mia prima esperienza in consiglio comunale
chiedo fin d’ora venia per eventuali errori che dovessi commettere
nell’esposizione del mio intervento.
Mi sia concesso ringraziare gli amici del gruppo “La Pieu Sei Tu” che hanno favorevolmente
accolto questo avvicendamento ed in particolare colui che sarà per sempre il
mio Capogruppo, l’amico Luciano Renso.
A lui va il mio grazie, non solo per il lavoro prodotto in
questi anni, ma anche per la grande possibilità di accrescere il mio bagaglio
di esperienza che con le sue dimissioni mi ha offerto.
Luciano Renso rimane uno dei migliori amministratori che
questo comune abbia mai avuto, mai una parola o un gesto fuori luogo e mai
un’iniziativa superflua per la sua comunità.
E’ stato un amministratore che si è speso ed impegnato per
salvare gli interessi della comunità pievese.
Si è sempre rivolto a lei signor sindaco ed alla sua
maggioranza con modi esemplari.
Luciano ha, sia in consiglio comunale nonché al di fuori di
questo consesso, rappresentato al meglio
e con naturale schiettezza quella consolidata essenza anticonformista
sprigionata dal modus operandi della Pieu.
Sarà dunque mio compito, nel solco del progetto nato il 7
maggio del 2012 e cioè la data del giorno della nascita del gruppo La Pieu,
proseguire nel lavoro intrapreso irrompendo se è il caso con legittima veemenza
in qualsiasi entità preposta.
Sento aumentare sempre più la fiducia e le aspettative dei
pievesi nei nostri confronti, speranze che mi spingono ad avanzare verso
quell’obiettivo, mai negato, di voler amministrare il comune di Pieve
Vergonte.
A tutto ciò, e al perseverante malgoverno attuato dalla sua
amministrazione, si aggiungono poi recenti scorrette Sue affermazioni a mezzo
stampa che, come se non bastasse, sono state ancora una volta avvalorate
dall’incredibile assordante silenziosità tombale di un’ormai sempre più
intimorita maggioranza.
Ma andiamo con ordine e consentitemi a questo punto un
doveroso breve riassunto volto a descrivere quel percorso che mi ha portato
qui, iter non dei più semplici.
Ebbene ben due mesi fa, esattamente il 30 settembre 2016, con
lettera prot. n.ro 5654 si dimetteva dalla carica di consigliere comunale, del
comune di Pieve Vergonte, il signor Renso Luciano.
Il nostro gruppo aveva pianificato da tempo questo passaggio
di consegne, procedura che, stante il regolamento del nostro Consiglio
Comunale, si sarebbe dovuta completare nel giro di pochi giorni. Al massimo 20.
E’ bene ricordare che il regolamento
comunale, in merito a questa questione, riporta testualmente, al paragrafo II art.
20 comma 2, quanto segue:
“Il presidente pone la surrogazione del consigliere
dimissionario all'ordine del giorno della prima riunione utile del consiglio,
da tenersi in ogni caso entro 20 giorni dalla presentazione delle dimissioni.”
E’ inoltre opportuno rammentare che l’argomento della surroga
di un consigliere comunale dimissionario è regolata, nel testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti
locali approvato con Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, all’art. 38 comma
8, nel seguente modo:
“Le dimissioni dalla carica di consigliere, indirizzate al
rispettivo consiglio, devono essere presentate personalmente ed assunte
immediatamente al protocollo dell'ente nell'ordine temporale di presentazione.
Le dimissioni non presentate personalmente devono essere autenticate ed
inoltrate al protocollo per il tramite di persona delegata con atto autenticato
in data non anteriore a cinque giorni. Esse sono irrevocabili, non necessitano
di presa d'atto e sono immediatamente efficaci. Il consiglio, entro e non oltre
dieci giorni, deve procedere alla surroga dei consiglieri dimissionari, con
separate deliberazioni, seguendo l'ordine di presentazione delle dimissioni
quale risulta dal protocollo. Non si fa luogo alla surroga qualora,
ricorrendone i presupposti, si debba procedere allo scioglimento del consiglio
a norma dell'articolo 141.”
In
data 03.10.2016 il sindaco del comune di Pieve Vergonte, Avv. Medali Maria
Grazia, con lettera prot. n.ro 5711 mi invitava a far pervenire, presso il
comune, accettazione alla carica di consigliere comunale essendo il primo dei
non eletti nella lista denominata “La
Pieu Sei Tu” guidata a suo tempo dal candidato alla carica di sindaco
signor Renso Luciano.
In data 05.10.2016, con lettera prot. n.ro 5780, depositavo
presso il comune dichiarazione di accettazione nomina consigliere comunale.
A questo punto il silenzio calava sull’argomento in questione
fino al ventunesimo giorno esatto dalle dimissioni di Renso.
In quella data attraverso una telefonata, il signor Sindaco,
Avv. Maria Grazia Medali mi invitava ad un incontro per valutare la data in cui
fissare il consiglio comunale in base ai miei impegni di lavoro; se pur colpito
da tanta cortesia accettai l’invito, voglioso di intraprendere il nuovo
percorso, comunicando fin da subito che nessun mio impegno impediva di fissare
prontamente la data del consesso, cosa quest’ultima che ribadii anche in un
messaggio.
Mi
presentai comunque il lunedì 24 ottobre
presso l’ufficio del Sindaco ove il sindaco volle ricevermi alla presenza del
solo segretario comunale Dott. Biglieri. Ribadii
l’assenza di impedimenti a fissare la prima data utile, sottolineando come
erano già trascorsi i termini previsti dal regolamento.
In quella sede Sindaco e Segretario mi informano della loro
volontà di convocare il consiglio comunale inserendo all’ordine del giorno
anche una variazione di bilancio e mi indicarono la data dell’8 di novembre
quale termine massimo.
Mi venne chiesto di accettare l’ipotesi di attendere fino a
quella data per evitare la convocazione di due consigli nel giro di pochi
giorni di cui uno per l’appunto inerente il mio subentro in consiglio comunale.
Volendo evitare delle frizioni proprio ad inizio di questo
percorso acconsentii a quell’ipotesi sottolineando comunque il ritardo rispetto
ai termini di legge.
Ad ogni modo, se il consiglio comunale si fosse svolto l’8 di
novembre, i giorni di ritardo rispetto al nostro regolamento sarebbero comunque
già stati 20.
Capirete anche voi che calcolando i consueti cinque giorni di
preavviso e non ricevendo alcuna convocazione qualche dubbio sulla bontà delle
intenzioni poteva insorgere.
Neppure una telefonata per giustificare l’ulteriore ritardo.
Così, venuta meno la parola data, il giorno 8 novembre
iniziammo a cercare delle spiegazioni logiche alla mancata convocazione
cominciando peraltro a denunciare pubblicamente il fatto attraverso i social
network.
Trascorsa un’ulteriore settimana senza che nessuno si facesse
vivo, il nostro gruppo decise che era giunto il momento di chiedere il rispetto
delle leggi.
Ora sarà sicuramente un caso ma il dato oggettivo è che alla
lettera indirizzata al Prefetto, giunta in prefettura il 14.11.2016, conseguì la
convocazione del consiglio comunale datata 15.11.2016 e pubblicata all’albo
pretorio in data 16.11.2016.
Questa è la pura e semplice verità che facilmente, con
chiunque ed in qualsiasi momento potrò comprovare.
Potrà fare altrettanto lei signor sindaco? Lei che ha
recentemente rilasciato dichiarazioni a mezzo stampa errate e
sconcertanti?
…errate perché non
risponde al vero il fatto che la data del 28 era stata accordata con il
sottoscritto; così come non è vero che vi sono mail o messaggi che lo testimoniano;
ed ancora non risponde al vero il fatto che mi sono rivolto al prefetto a
consiglio già convocato; sconcertanti perché è preoccupante leggere sue
pubbliche dichiarazioni quali “nessuno ha mai osato affermare ecc.
sottolineo “nessuno ha mai osato affermare ecc., ed ancora: “il
termine richiamato dal futuro consigliere è meramente ordinatorio”.
Ad ogni modo 59 giorni dopo le dimissioni del consigliere
Renso e dunque con 49 giorni di ritardo rispetto alla legge nazionale e 39
rispetto al regolamento comunale il mio gruppo “La Pieu sei tu” è, da questa sera,
ufficialmente, nuovamente rappresentato in consiglio comunale.
Ora se vuole, signor sindaco, perseveri pure con i suoi
metodi tra i quali anche quello di continuare a raccontare a chiunque frottole,
nel frattempo però, dato che nessuno ha mai osato dirglielo, le faccio
meramente notare che, sia in paese nonché al di fuori di Pieve Vergonte, vi è
ormai un popolo disposto ad osare, io ovviamente ne faccio parte.
Con Ossequio,
Bossi Marco
-
BACCAGLIO STEFANIA,
-
BLARDONE PAOLA,
-
BOSSI MARCO,
-
DUCA GABRIELE,
-
GIRONDINO GIUSEPPE
-
MALGARINI GIANPAOLO,
-
MANFREDI SANTINO
-
RENSO LUCIANO,
-
SAGLIO GIANLUIGI,
-
SPADONE ELISEO,
-
TORI KATIUSCIA
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