Di seguito l’intervento integrale del
nostro consigliere Marco Bossi in relazione al progetto INTERCONNECTOR.
La
discussione è stata affrontata nel c.c. del 25 ottobre 2017; il nostro consigliere, in prima istanza, ha espresso
soddisfazione per il fatto che il Consiglio Comunale pievese veniva formalmente
coinvolto su questo argomento di rilevante importanza per le nostre genti; ha poi
però criticato sindaco e maggioranza per l’illogica ed irrisolta situazione che vede Pieve Vergonte, fulcro della
bonifica del secolo, ancora sprovvisto di una commissione
ambiente.
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“Ringraziamo il Sindaco ed i capigruppo di
maggioranza e minoranza per aver accolto l’invito fatto a suo tempo in
conferenza dei capigruppo ove per l’appunto, auspicavamo questo traguardo.
Un
tema quello di Interconnector piuttosto delicato e per troppi verso oscuro.
Oscuro
anche per troppi concittadini che ancora non conoscono il progetto in tutti i
suoi dettagli. E soprattutto i cittadini di Pieve Vergonte non sanno che a
causa della famosa variante denominata “variante Val Grande” tutto il
territorio comunale pievese verrà attraversato da questo nuovo elettrodotto.
Siamo
convinti, avendo approfondito il tema, che si tratti di un danno profondo a
tutto il territorio ossolano ma che il nostro Comune più di altri subirà
l’ennesimo sfregio. Crediamo che Pieve Vergonte abbia già dato abbastanza in
questo senso.
Dall’alto
calano un nuovo “giochino” senza minimamente tenere conto dell’impatto
ambientale che questo ecomostro avrà sui nostri territori ed, ironia della
sorte, vorrebbero pure farci credere che ci stanno facendo un favore!
Ci
parlano di razionalizzazione delle linee quando quella prevista per l’alta Val
Formazza è in realtà un atto dovuto, un’opera di compensazione di un progetto
di parecchi anni fa! Parlano poi di smantellamento di vecchie linee ma la contropartita
sono tralicci molto più alti, peraltro non mimetizzabili con vernici che ne
occultano la vista ma, verniciati di bianco e rosso, ergo visibili a chilometri
di distanza.
Effettivamente
il nostro Comune era inizialmente interessato solo in modo marginale da questo
progetto, con un passaggio sul confine tra Anzola e Pieve Vergonte. Ciò
nonostante la posizione della nostra Amministrazione fu, giustamente, quella di
appoggiare il “documento motivato condiviso dei Comuni Ossolani”, redatto il
21.11.2016.
Il
seguito, cioè la famosa variante al progetto originale, è invece un po’ più
contorto. Su questo punto ci permettiamo di sollevare una critica al Sindaco ed
alla sua maggioranza per non aver pubblicizzato adeguatamente questa nuova
versione del progetto, passaggio che invece numerosi altri Comuni hanno
eseguito smarcandosi peraltro da logiche di partito che non dovrebbero esistere
in situazione come questa.
Il
mio gruppo, oltre ad aver collaborato per redigere il deliberato di questa
sera, chiede a Lei Signor Sindaco, alla sua Giunta ed a tutti i Consiglieri di
maggioranza e minoranza di colmare questo “gap informativo” organizzando sul
territorio convegni aperti al pubblico su questo tema.
A
dire il vero mi sarei aspettato un po’ più di pubblicità anche a questa serata
di Consiglio, ma d’altronde continuate sulla linea, a mio avviso
sbagliatissima, di organizzare i Consigli Comunali all’orario di cena.
Ad
ogni modo abbiamo il dovere di informare adeguatamente i cittadini di Pieve
Vergonte.
A questo
proposito la collega GHIVARELLI leggerà un documento redatto dai diversi
comitati locali sorti in questi anni per opporsi al progetto in questione. Un
documento che condividiamo totalmente e che riteniamo debba essere la base
sulla quale approfondire qualsiasi passaggio successivo.
Di nostro,
al momento vorremmo aggiungere solo un piccolo contributo, un dato che forse
era sfuggito persino ai colleghi di maggioranza. Nella prima stesura della
bozza di deliberazione elaborata dalla maggioranza sembrava emergere una sorta
di razionalizzazione delle linee insistenti sul nostro Comune. In realtà, a
parte brevi tratti che comunque dovrebbero essere soggetti in ogni caso a
future modifiche migliorative, gli elettrodotti che andranno demoliti come
compensazione per la nuova linea non si trovano sul nostro territorio ma sono
le due linee che attualmente passano sulla alture di Vogogna e Premosello. Con
buona pace dell’onorevole ossolano Borghi che insieme ai vertici del P.D. VCO
sostiene a gran voce questo progetto.
Il nostro
Comune vedrà invece questo nuovo ecomostro correre parallelamente ad un’altra
linea ad alta tensione, peraltro pericolosamente vicino agli abitati di
Rumianca e Megolo.
Ragionando
poi a più ampio respiro possiamo senza ombra di dubbio affermare che questo
progetto violenterà una volta di più il territorio Ossolano. Nessuna
compensazione potrà mai ripagarci dal danno ambientale creato.
Il Passo
San Giacomo, la costa orientale della Val d’Ossola, la zona inviolata dei laghi
di Mattogno, il passaggio sugli alpeggi di Trontano. Una miriade di luoghi
verranno violentati in nome del progresso per il quale l’Ossola ed il VCO hanno
già dato troppo. Cosa dire poi della centrale di conversione? Un’altra
cattedrale nel deserto che deturperà irrimediabilmente il nostro fondo valle.
Infine un
appunto a quei politici di professione che vaneggiano sul ritorno economico per
le nostre industrie e sulla creazione di posti di lavoro. A regime la centrale
di conversione occuperà al massimo 4 persone, sconti per le industrie locali
non sono compatibili con le leggi vigenti ed in più questa linea trasporterà
energia nel già ricco territorio lombardo. Forse occorrerebbe ricordare che lo
sviluppo economico industriale ossolano avvenne negli anni in cui era
conveniente insediare le fabbriche vicino ai luoghi di produzione dell’energia
elettrica. Questo progetto nei fatti va in direzione opposta.
Concludendo:
valutata questa e numerose altre situazioni che interessano il patrimonio
ambientale del nostro Comune, cito tra le tante la bonifica in corso d’opera,
le possibili evoluzioni che si sono recentemente prospettate a causa della
dismissione dell’impianto a Mercurio all’interno dello stabilimento della
Hydrochem nonché numerose altre situazioni insistenti sul nostro territorio,
sono a chiedere al Sindaco, alla Giunta ed alla maggioranza di permettere
finalmente l’insediamento di una Commissione ambiente ad hoc. Commissione che a
nostro avviso deve essere strutturata così come era stato prospettato a suo
tempo dai due gruppi di minoranza. Solo come da noi indicato vi sarà garanzia
di partecipazione di tutti i gruppi consiliari e soprattutto la commissione
potrà diventare uno strumento fondamentale per una corretta pianificazione del
futuro del nostro Comune.
Risulta
veramente poco serio, un paradosso oserei dire, il fatto che Pieve Vergonte,
sede della “bonifica del secolo” non abbia una Commissione Ambiente, ed il
punto all’ordine del giorno evidenzia una volta di più questo aspetto.
Perseverare
su questa linea non potrà che essere interpretato come una chiara volontà
politica di escludere le rappresentanze dei gruppi di minoranza nonché di non
voler considerare seriamente la storia ed il prezzo pagato dal nostro Comune in
fatto di ecologia”.
Arrivederci alla prossima …!!!