Ieri
sera è andato in scena l’ultimo c.c. dell’anno; il gruppo consiliare “La
Pieu Sei tu”, per mezzo del proprio rappresentante Marco Bossi, ha
illustrato nel dettaglio la posizione della Pieu sulla proroga del CISS (di
seguito l’intervento integrale).
Il
nostro consigliere ha poi presentato due interrogazioni, l’una a tutela degli uffici postali nei comuni
di montagna e l’altra per chiedere ulteriori urgenti chiarimenti sui costi del dosso in via Monte Rosa il
tutto anche a seguito delle recenti notizie apprese a mezzo stampa.
Se
pur con vari distinguo la proroga del CISS è stata approvata. Sempre pertinenti
e precisi sono stati gli interventi degli amici del gruppo consiliare “Pieve un paese in comune” Ghivarelli e
Sala.
Non
pervenuta invece la risposta in c.c. da parte del consigliere Gentile, che
ricordiamo nell’assemblea del CISS aveva attaccato il sindaco di Domodossola
Pizzi; Gentile se pur spronato dal consigliere Bossi il quale nel suo
intervento ha pure detto: “Certo sarà interessante comprendere quali
motivazioni hanno spinto in quella sede il rappresentante del nostro comune a
votare contro quel testo insieme ai Comuni di Vogogna, Calasca-Castiglione e
Bannio Anzino ma, …”
ebbene neppure di fronte ad un tale
cortese invito il consigliere Gentile, capo gruppo di maggioranza,
rappresentante del comune di Pieve Vergonte nell’ultima assemblea del CISS, ha
parlato, silenzio assoluto.
Dulcis
in fundo, per non farci mancare niente, e stante il fatto che forse questa
maggioranza non era del tutto paga di essersi già scontrata con la quasi totalità dell’assemblea del CISS, ha voluto
per bocca del suo sindaco, avv. Medali Maria Grazia, rincarare la dose precisando,
e per più volte, l’assoluto disaccordo con la cosiddetta proposta Costa emersa
per l’appunto nell’assemblea del CISS.
In
sintesi il sindaco di Baceno nonché presidente della provincia del VCO aveva chiesto,
ottenuto e fatto approvare a larghissima maggioranza (Pieve Vergonte contro) una
clausola che consentiva di disdire l’adesione al CISS con un preavviso di 2
mesi al posto dei precedenti 6 mesi previsti sino al quel momento.
Insomma
il sindaco di Pieve Vergonte è stata così insistente su questa sua contrarietà quasi volesse che qualcuno
lo scrivesse … voilà!!!
Amici
carissimi e non (sempre meno) vi auguriamo buon anno ed un arrivederci al
prossimo.
Sempre
e per sempre W LA PIEU.
DI SEGUITO L'INTERVENTO FATTO IN C.C.
Pieve Vergonte lì, 29 dicembre 2016.
Premesso che, così come letteralmente
composto, il punto all’ordine del giorno risulta essere non corretto in quanto
oggi dovremmo essere chiamati ad approvare il testo “proroga CISS Ossola” che l'assemblea del Consorzio Ossolano,
riunito in data 21 dicembre, ha votato a maggioranza.
Certo sarà interessante comprendere
quali motivazioni hanno spinto in quella sede il rappresentante del nostro
comune a votare contro quel testo insieme ai Comuni di Vogogna,
Calasca-Castiglione e Bannio Anzino ma, a nostro avviso, questo aspetto e le
eventuali proposte alternative avrebbero dovuto essere discusse in un secondo
punto all’ordine del giorno.
Ad ogni modo il nostro gruppo, così
come su altri temi, non intende sottrarsi al confronto ed all’analisi delle
problematiche che ci hanno condotto a questo punto.
Abbiamo appreso attraverso gli organi
di stampa che chi rappresentava Pieve Vergonte all'assemblea ha fortemente
criticato l'operato del sindaco di Domodossola attribuendo a lui tutte le colpe
dell’assurda situazione in cui ci si è trovati con questa proroga dell’ultima
ora.
Partendo dal presupposto che i
“braccio di ferro” di solito hanno due attori principali, noi ci permettiamo di
sottolineare come anche l’atteggiamento di chi in questi anni ha di fatto
gestito la partita CISS, così come tante altre realtà sui vari livelli, non
abbia certamente favorito la distensione del clima all’interno dell’assemblea.
Parrebbe che un tema sul quale la
discussione sia stata pressante sia la questione “gestione migranti”.
Su questo punto, crediamo sia
corretto dare il nostro contributo affermando come, a nostro avviso ma anche
per quanto possiamo percepire fra i nostri concittadini, sul tema
dell’immigrazione occorre una celere inversione di rotta. Il CISS Ossola è
l’unico dei tre consorzi del VCO che si occupa anche della gestione dei
richiedenti asilo.
Come sappiamo, dati ufficiali alla
mano, solo ad una piccola percentuale degli ospiti a spese degli italiani verrà
poi riconosciuto lo status di rifugiato. Questa
situazione sta creando, di fatto, una tensione sociale di cui la cronaca ci
mostra quotidianamente i risvolti.
Tensione che non può essere
alimentata da un consorzio nato per tutt’altro scopo. Ergo, il CISS torni a
gestire le problematiche dei disabili, dei minori, degli anziani e delle
persone in difficoltà dei nostri comuni e nel frattempo, su spinta di tutti gli
enti locali, si costringa il governo ad un cambiamento di rotta sulla gestione
immigrazione, così come da ogni dove ormai si chiede: dalla Comunità Europea ai
sindaci ed ai cittadini dei Comuni messi sotto pressione dalle scellerate
politiche del governo sul tema dei migranti.
Una verifica più celere e
l'attivazione del processo di integrazione per i soli profughi riconosciuti
tali alleggerirebbe di certo i territori sopendo di fatto quella tensione
sociale in costante aumento.
Ma, oltre alla questione migranti,
sappiamo che un altro tema ha tenuto banco nelle ultime settimane e cioè la
questione del CISS unico provinciale.
Un tema sul quale la frettolosa
necessità politica di assicurarsene la paternità operata dal Partito
Democratico ha di fatto creato un percorso ad ostacoli ancora prima di
conoscere i dettagli contenuti nello studio di fattibilità. Studio di
fattibilità che dovrebbe essere il vero strumento intorno al quale
confrontarsi.
Il nostro gruppo non è a priori
contrario alla creazione di un consorzio unico, così come le linee guida
regionali indicano, ma occorre valutare attentamente i pro ed i contro di una
simile ipotesi.
In molti, spinti
dall’onda emotiva creata dalla antipolitica, ritengono che il risparmio
economico derivante dalla possibile riduzione del gruppo dirigenziale sarebbe
di per sé un ottimo motivo per optare verso il consorzio unico ma, studio di
fattibilità alla mano (nonché dall’esperienza che ci insegna come non sempre
dagli accorpamenti corrisponde un reale risparmio) gli stessi relatori del
testo risultano nutrire forti dubbi sul vantaggio economico.
Si legge inoltre che sono molti punti
di criticità che potrebbero creare problematiche concrete in fase di
realizzazione della fusione.
Se analizziamo le varie tabelle
tematiche contenute nello studio di fattibilità si può notare come su vari
argomenti esiste una sostanziale differenza tra i Consorzi Verbano e Cusio ed
il CISS Ossola.
Su tutte cito ad esempio la questione
geografica. Se pensiamo che il CISS Cusio ha una densità di popolazione di 149
abitanti per chilometro quadrato, il Consorzio del Verbano 135 contro i 41
abitanti per chilometro quadrato del CISS Ossola ci rendiamo subito conto della
differenza che esiste tra le 3 realtà; tant'è che l'organizzazione dei consorzi
lacustri ha una configurazione territoriale mentre quella del CISS Ossola
tematica.
Esiste poi una criticità dal punto di
vista economico nel CISS Ossola che potrebbe determinare di fatto il mancato
accoglimento dell’ ipotesi di fusione da parte degli altri due consorzi.
È interessante notare come suddetta
criticità sia nata anche dalla difficoltà incontrata dal Consorzio ossolano nel
rientrare delle quote di partecipazione dovute dai Comuni.
È abbastanza singolare il fatto che
il nostro comune sia stato in passato tra quelle realtà che maggiormente hanno
contribuito ad alimentare quel dato negativo. In buona sostanza il cammino
verso un Ciss unico provinciale risulta essere difficoltoso anche al solo
pensiero e non può certamente essere un percorso intrapreso con leggerezza,
senza cioè tener conto dei molteplici fattori che lo rendono problematico.
Nel frattempo occorre dare continuità
al CISS Ossola e proprio da Pieve Vergonte, comune che ha usato e spesso
abusato dei servizi del Consorzio, deve partire un chiaro segnale di fiducia
nei confronti dell’ente e del suo operato.
Nelle sedi competenti si valutino poi
con i tempi e i metodi necessari le strade più corrette da percorrere ma, da
Ossolani, ricordiamoci di tutelare la nostra valle che troppo spesso nel nome
dell’interesse collettivo provinciale ha visto negli anni farsi sottrarre
importanti servizi. Sottrazioni che di fatto hanno generato l’impoverimento del
nostro territorio a favore di quella città bagnata dal lago, baciata dalla
fortuna e tutelata da qualche politico abile nell’arte dell’illusionismo.
Il capo gruppo
del gruppo consiliare, “LA PIEU Sei tu”
Bossi
Marco
-
BACCAGLIO STEFANIA,
-
BLARDONE PAOLA,
-
BOSSI MARCO,
-
DUCA GABRIELE,
-
GIRONDINO GIUSEPPE
-
MALGARINI GIANPAOLO,
-
MANFREDI SANTINO
-
RENSO LUCIANO,
-
SAGLIO GIANLUIGI,
-
SPADONE ELISEO,
-
TORI KATIUSCIA
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